Lavagna
Al centro della Riviera di Levante, si trova Lavagna, ieri una città antica di nobile storia, oggi una cittadina gradevole per la qualità della vita sia per chi decide di abitarci sia per chi la sceglie come meta per le vacanze.
Il nome di questa città lo conoscono tutti, anche coloro che non sono mai stati suoi ospiti, che non sono mai stati stupiti dal loro mare o non hanno mai camminato lungo le strade colorate da caratteristiche facciate.
Questa località dà infatti il nome quella grande lastra di ardesia che, storicamente, veniva “cavata” dalle sue colline.
Città dalla storia millennaria, Lavagna è altrettanto ricca di testimonianze artistiche e architettoniche. Partendo dal mare, entriamo nel borgo si trovano:
1 – La Torre del Borgo. Incastonata tra via XX Settembre e via Cavour, venne costruita nel ‘500, probabilmente come torrione di avvistamento e ha subito nel tempo diverse destinazioni d’uso. Oggi è stata recuperata ed è destinata a sede di museo e eventi culturali.
2 – Porta di Ponente. Nei pressi del santuario di Nostra Signora del Carmine, è l’unica superstite tra le antiche porte d’accesso fra la cittadella medievale lavagnese e la località Madonna del Ponente.
3 – Basilica di Santo Stefano e cimitero monumentale. Sede pievana dal X secolo e collegiata dal 1610, l’odierna chiesa fu ricostruita intorno al 1653. I due campanili laterali della facciata furono completati nel 1657. All’interno opere d’arte di Domenico Piola e altri pittori genovesi. Si affaccia su Piazza Marconi e sul Porticato Brignardello con grande effetto scenografco. Alle spalle della chiesa il monumentale cimitero che per le sue sculture è considerato uno dei più pregevoli e importanti del territorio.
4 – Palazzo Ravenna. Antico convento dei Frati Carmelitani, modifcato nei secoli, divenne sede del comune, poi delle scuole. Oggi è sede di attività culturali: biblioteca, archivio e spazio per mostre tematiche.
5 – Oratorio della Santissima Trinità. Situato in prossimità del centro storico risale al XV secolo, ed è stato nei secoli sede della confraternita della Santissima Trinità. All’interno sono custoditi numerosi cristi processionali, tra cui uno dello scultore Anton Maria Maragliano, dipinti di Luca Cambiaso e un pregevole organo del XVIII secolo.
6 – Museo Casa Carbone. La casa-museo è situata in un palazzo borghese a tre piani decorato in stile genovese. Risalente alla metà del XIX secolo e di proprietà di Emanuele e Siria Carbone, è arredata con mobili, dipinti e oggetti del XVII-XX secolo. La proprietà è gestita dal FAI.
7 – Santuario di Nostra Signora del Carmine. L’attuale edificio fu costruito tra il 1617 e il 1631 ad opera dei Carmelitani scalzi. Riaperta al culto religioso nel 1806, subì notevoli interventi di restauro e rifacimento nel 1835. L’annesso convento, oggi di proprietà comunale, è la sede della biblioteca civica “Giovanni Serbandini Bini”.
Nell’entroterra a un paio di km da Lavagna, facilmente raggiungibile con l’autobus, si trova
LA BASILICA DEI FIESCHI (San Salvatore di Cogorno)
La basilica fu costruita nel 1244 ad opera del pontefice Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi, discendente del ramo nobiliare della famiglia Fieschi, che in tale periodo storico dominò l’intera vallata della Fontanabuona e buona parte della val d’Aveto. La decisione sulla fondazione di un nuovo luogo di culto fu presa, secondo le fonti storiche locali, mentre il papa si trovava a Genova diretto al Concilio di Lione tenutosi nella città francese nel corso del 1245.Proprio mentre il pontefice si trovava a presiedere tale concilio, il borgo fiescano e l’intera contea furono duramente attaccati dall’imperatore Federico II di Svevia distruggendo buona parte del territorio.
Il papa scomunicherà, poco dopo, direttamente dal concilio lionese, l’imperatore. I lavori di riedificazione ripresero solo nel 1252, anno in cui fu nuovamente progettata l’intera area-piazza, erigendo nelle vicinanze della basilica un nuovo palazzo comitale – denominato in seguito palazzo dei Fieschi – con annesso oratorio.
L’opera di edificazione durò per alcuni anni, tanto che l’edificio fu aperto e consacrato al culto religioso dal pontefice Adriano V, Ottobuono Fieschi, nipote dello zio-papa Sinibaldo Fieschi e salito al soglio pontificio nel 1276. Subì nel XIX secolo restauri, progettati da Maurizio Dufour e più recenti negli anni novanta. Particolare del portale.Il polo religioso fu molto importante per lo sviluppo del territorio, anche perché il tempio fu meta-tappa dei pellegrini diretti a Roma in cammino sulla celebre Via Francigena. L’importanza e la bellezza della basilica – assieme al borgo adiacente – verrà inserita nel 1860 come monumento nazionale e considerata ancora oggi uno degli edifici di culto romanici tra i più pregiati e meglio conservati in Liguria.
Il 27 aprile del 2005, in occasione del 750º anniversario della morte di papa Innocenzo IV, è stato inaugurato nelle sale dell’antico palazzo comitale il “Centro Culturale Museo dei Fieschi” pienamente dedicato alla storia della nobile famiglia fliscana.